Due drink, un intervistatore e un artista: in 5 sorsi cerchiamo di scoprire il nostro ospite.
Oggi non prendiamo un drink, ma curiamo dei fiori insieme al cantautore romano Sergio Ruggeri, che poco più di un mese fa ha presentato il suo nuovo singolo “OUTRO” per La Creme Records.
OUTRO è un brano che segna la fine di un percorso, una canzone assolutamente necessaria per chiudere una porta e salutare il vecchio Sergio che è come se fosse partito per un lungo viaggio.
È stato l’ultimo pezzo che ho registrato per chiudere il progetto precedente. Mi ricordo molto bene che cercavo una strada per scrivere qualcosa in maniera un po’ più astratta – racconta Sergio Ruggeri – È un testo molto aperto, non descrive una situazione ben precisa come ho sempre fatto in passato.
Ma adesso dedichiamoci al nostro TAKE E SIP
LETSGO
I tre ingredienti del tuo nuovo singolo “OUTRO”
Tre ingredienti per Outro? Non ci sono, diciamo che, quando è il momento di scrivere una canzone, lo percepisco ed è effettivamente il momento in cui decido di scriverla. Mi metto lì ed esce da sola, se invece rimango sulla stessa canzone per giorni, solitamente finisce che la metto da parte.
Tre artisti che ti hanno ispirato
I tre artisti che mi ispirano sono sicuramente Vasco, la musica di Moby e i Glass Animals.
Cosa non può mai mancare in tuo brano?
Una cosa che non mancherà mai in un mio brano è sicuramente un 808.
Quale consiglio dareste ad un aspirante artista?
Ad un aspirante artista quello che direi è che tutti i piani B di chiunque, finiscono per rovinare l’arte.
Se “OUTRO” fosse un drink sarebbe…
Outro più che un drink è l’acqua che cambi ai fiori!
