Due drink, un intervistatore e un artista: in 5 sorsi cerchiamo di scoprire il nostro ospite.
Oggi facciamo una chiacchierata con Antonio Minopoli in arte MINOS, un artista campano classe 2005.
Da poco ha presentato il suo ultimo singolo “Soli”.
“SOLI” si presenta come una release dalla forte spinta liberatoria che incarna l’evoluzione personale e artistica di MINOS. L’autore affronta tematiche universali come la solitudine e il passaggio all’età adulta, mettendo a nudo le sue vulnerabilità e trasportando l’ascoltatore in un vero e proprio viaggio nel suo suggestivo universo interiore.
LETSGO
I tre ingredienti del tuo nuovo singolo “SOLI”
Tante vibes perché lo definisco un brano che non ha un’interpretazione univoca; vissuto, poiché ho avuto a fianco una persona che nel suo male è riuscita a farmi del bene fino a diventare parte integrante della mia persona in ambito caratteriale; infine, l’utilizzo di molte figure retoriche che definisco il mio “marchio di fabbrica”.
Tre artisti che ti hanno ispirato?
Sono un amante della musica a 360 gradi quindi ne ascolto parecchia anche di generi opposti come, ad esempio, dai negramaro agli imagine dragons. Tuttavia, prediligo l’urban e il rap e tra i miei punti di riferimento non posso che citare Ernia, il quale per penna è uno dei miei preferiti.
Cosa non può mai mancare in un tuo brano?
La musicalità delle parole, che permette di far arrivare un mio testo in un modo sempre diverso e mai banale.
Quale consiglio daresti ad un aspirante artista?
Credo che dipenda molto dal messaggio che si vuole portare. Quindi se hai un messaggio importante o uno stato d’animo che vuoi esternare agli altri consiglierei di spogliarsi di ogni orgoglio e di mostrare le fragilità allo stesso modo con cui si mostrano i punti di forza diffidando da chi vuole tarparti le ali sminuendo ciò che fai.
Se “SOLI” fosse un drink sarebbe
Sarebbe un gin tonic perché, quando la ascolto mi lascia sempre con l’amaro in bocca proprio come questo drink. Eppure, continuo ad ascoltarla.
