Due drink, un intervistatore e un artista: in 5 sorsi cerchiamo di scoprire il nostro ospite.
Abbiamo avuto il piacere di conoscere meglio Lolloflow, il talentuosissimo produttore multiplatino che ha firmato alcune hit di Matteo Paolillo come “O Mar For” “Origami All’Alba” e “Foglie D’Autunno”.
Lolloflow ha presentato finalmente l’EP d’esordio “DEJAVU”.
“Dejavu” è un lavoro introspettivo, dove si scandaglia principalmente il mondo sociale in cui l’artista è immerso. Lolloflow analizza se stesso e i suoi rapporti di coppia e d’amicizia che sono continuamente messi a rischio da una società che sembra andare troppo veloce. Un EP avvolgente, dove l’urban trap si unisce al pop, in cui melodie delicate si intrecciano con beat energici e arrangiamenti ben ponderati.
LETSGO
I tre ingredienti del tuo nuovo EP “DEJAVU”
Autenticità: perché non pongo alcun filtro tra me e la musica, metto a nudo ogni mia fragilità e debolezza. Voglio far arrivare il messaggio che essere umani, nel bene o nel male, è bellissimo.
Spontaneità: perché sono totalmente convinto del fatto che essere veri ripaghi in qualsiasi forma d’arte. Gli artisti dovrebbero trasmettere emozioni e al giorno d’oggi è diventato difficile potersi interfacciare con una realtà del genere. Vorrei poterla far tornare di moda.
Musicalità: perché è importante creare una personalità forte e decisa che coinvolga per mezzo della propria musicalità anche chi solitamente non apprezza il genere. E’ importante quindi ritagliarsi del tempo per affrontare studi teorici e pratici di quello che è uno strumento musicale o digitale. Quindi essere professionali ed eterni studenti ci dà modo di approfondire varie culture ed influenze musicali offrendoci una visione d’insieme ed una consapevolezza artistica maggiore.
Tre artisti che ti hanno ispirato?
Lewis Capaldi per il suo modo estremamente autentico e coinvolgente di trasmettere emozioni.
Lazza per la sua grande musicalità accademica ma super contemporanea.
Yame per la sua incredibile spontaneità ed originalità.
Cosa non può mai mancare in un tuo brano?
Forse sarà banale dirlo ma una canzone senza un’anima per me non sarà mai una canzone realmente efficace. La musica può diventare anche cultura a livello nazionale, è un argomento molto importante.
Quale consiglio daresti ad un aspirante produttore?
Soprattutto di studiare tanto e di cercare di essere il più originale possibile, strizzando sempre un po’ l’occhio al grande pubblico ma senza mai andarsi ad uniformare allo standard di competitività di oggi. Migliorando se stessi si ottengono di riflesso dei risultati importanti anche su quello che si ama fare e quindi ritagliare del tempo per studiarsi a fondo beneficerà a tutto il processo creativo. Per il resto, il consiglio più importante penso sia quello di non darsi mai per vinti, la perseveranza porterà sempre a dei risultati e piano piano si arriverà dove si sogna di voler arrivare, ma bisogna crederci ogni secondo.
Se “DEJAVU” fosse un drink sarebbe…
Sarebbe un Coco Fashioned per via delle chiavi di lettura autentiche, genuine e decise, all’interno di ogni canzone dell’EP.